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ALL'INTERNO DEL GIORNALE  N°4


Il Canto del fòco proverbi di Natale
Le colonie estive
Il traghetto "la nave"

I PROVERBI DEL NATALE
[A CURA DI MICHELE TURCHI]
Forse non tutti sanno che il Natale è una festività cristiana che è andata a sostituirne una pagana in onore del Sol Invictus; in quei giorni infatti
- esattamente il 21 dicembre - si verifica il solstizio d'inverno. Anche se le giornate ricominciano ad allungare, l'inverno inizia proprio allora, e i proverbi invitano alla prudenza:
- Fino a Natale né freddo né fame, quando Natale se ne va freddo e fame in quantità
.
- A Natale mezzo pane, a Pasqua mezzo vino.
- Per i santi Nocentini [SS. Innocenti, il giorno 28] son finite le feste e i quattrini.
Per quanto riguarda la meteorologia, i proverbi rammentavano:
- Chi fa Ceppo al sole, fa la Pasqua al fòco.
- Natale al sole e Pasqua al tizzone.
In vernacolo Il Natale veniva un tempo chiamato "Ceppo", per l'usanza di bruciare nel "canto del fòco" una grossa ceppa di ulivo; la vigilia della festa, in ogni caso, era dedicata al digiuno e alla penitenza, con tutta la famiglia riunita:
- Chi non digiuna pe' la vigilia di Natale, corpo di lupo e anima di cane.
- Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi.
Anche l'usanza di Gesù Bambino (non Babbo Natale, si badi bene) che porta doni ai bambini è una consuetudine di origine cittadina, e per di più piuttosto recente. Nelle campagne solo la Befana era deputata a questo compito, ma di questo si dirà nel mese di gennaio...