ARCHIVIO DEL TEMPO CHE PASSA
COMPIHOBBY


COOPERATIVE EDIFICATRICI
A cura di Berlinghiero Buonarroti
(L'Oculista n° 13)

Mestieri

Anche in previsione della nascita della fabbrica di concimi chimici Etruria, che sorgerà intorno al 1930, a Compiobbi, nasce l'esigenza della costruzione di case popolari. A tale scopo sorgono tre cooperative edilizie.
A partire dal 1925 la prima cooperativa edificatrice, quella cosiddetta del "
primo gruppo", costruisce una trentina di case lungo la via Aretina fino a Via Pucci compresa, a partire dal villino della Berenice Buonarroti, che sarà poi bombardato nell'ultima guerra mondiale, nei pressi della falegnameria dei Casini.
Il "
secondo gruppo" che riguarda le costruzioni in via Diaz e Via Venturini viene gestito dalla Soc. Anonima Cooperativa Edificatrice Ricostruzione Nazionale. La costruzione avviene, a partire dal 1926, sul terreno donato dal proprietario Egisto Fabbri di Bagazzano proprietario anche di parte del terreno di via Diaz, ad esclusione di quello di proprietà di Mirro Del Soldato. Per la generosa donazione viene dedicata allo stesso Egisto Fabbri la via che ancor oggi porta il suo nome.
Il "
terzo gruppo", invece, provvederà a costruire in località Campacci.
Per favorire il reperimento dei materiali da costruzione vengono installate in paese due
teleferiche che attraversavano l'Arno: una era piazzata nell'angolo della piazza, nei pressi del negozio della Maria Casini, a fianco dell'alberone; aveva un traliccio di metallo con ruota e canapi ed un motore elettrico che trainava due vagoncini da 1 m pieni di ghiaia e renone; l'altra teleferica si trovava, invece, allo spacco fra Ciolli e Chelazzi.


Azione del 1927 da 100 lire della Cooperativa edificatrice di Compiobbi

Come ricorda Brunero Ermini ogni socio della cooperativa pagava 10 lire la settimana oltre a lavorare nell'edificazione stessa dell'abitazione. Come si può notare dalla ricevuta che pubblichiamo, grazie alla gentilezza di Gernando Caselli, ai soci veniva rilasciata un'"Azione" da 100 o da 300 lire fino alla copertura del debito. L'azione in questione, risalente al mese di marzo del 1927, è firmata dal presidente di allora Berlinghiero Buonarroti, nonno di chi scrive, uomo in vista del paese per essere stato eletto consigliere comunale del comune di Fiesole, prima dell'avvento del fascismo, nel 1910 e nel 1914. Fra gli altri presidenti delle cooperative  occorre ricordare il bilanciaio Primo Ciolli e il renaiolo Mirro Del Soldato.

Ultima fila in alto in piedi: Nello Benvenuti, Galileo Calabri, Amberto Mannini (semicoperto), Eugenio Binazzi, Luigi Pieraccioni,  Pasquale Orlandi, una persona coi baffi non riconosciuta, Giovanni Merlini, Monnetti detto "il Rosso", Adamo Becucci (?), una persona non riconosciuta, una persona distinta con cappello non riconosciuta, Gino Misuri che tiene sulle spalle la piccola Franca Gori, Ernesto Bacci detto "Nanni di Gigiotto" (con cappello), Annibale Merlini, Benvenuto Ripi, Pietro Becucci, Natale Franchi, Gino Caselli, Ermelindo Ripi, Primo Ciolli (tagliato nella fotografia).
Seduti probabilmente su una panca:
Tucci Gino (maestro muratore con la mestola in mano), Adolfo Fontanelli, Emilio Nisi, Giulio Frittelli, Giovanni Pieraccioni, Aldo Mannini, il piccolo Gianfranco Benvenuti, con accanto il bimbo Elio Ripi che copre parzialmente Adamino Palmiri, Martino Menichelli, Tito Marcheselli (con la pipa), una persona coi baffi non riconosciuta e che è semicoperta da Vittorio Merlini (con giacca, cravatta e gilet).
Adulti seduti per terra:
Galardo Grassi (accoccolato mentre sorregge un cane), Rodolfo Brunetti detto "Cinquino", Umberto Tarchiani, Ruggero Mani detto "Nappino" (con coppola), Renzo Pinzauti (con un cane), il piccolo Laro Ghiendi tenuto in braccio da Mario Ghiendi, Guido Monnetti, un giovanotto sorridente non riconosciuto.
Ragazzi seduti per terra in primo piano: Sergio Fontanelli vestito di scuro semicoperto da Berta Andorlini, Giuliano Nisi, Fabio Palmiri, Elia Misuri, Giuliana Frittelli, Lola Tucci, Giuliana Nisi, Irma Mani, Giovanna Pergolini con in braccio un infante.

La bellissima foto che pubblichiamo, grazie alla gentilezza di Amelia Binazzi, costituisce la "foto-ricordo" della cooperativa che operava in Via Diaz. È stata scattata nei pressi della ferrovia, dove attualmente c'è via Venturini, come si può riconoscere dal viottolo visibile sullo sfondo della foto, che ancora nel secondo dopoguerra costituiva una scorciatoia che permetteva di immettersi nella via Calzolai, quasi all'altezza della croce, per recarsi verso la chiesa di San Donato a Torri. La foto è stata scattata verso il 1931 e raccoglie 54 persone e mezzo, se si considera che vediamo solo mezza figura del presidente, il bilanciaio Primo Ciolli, che si può scorgere in ultima fila in alto a destra, tagliato dal "fotografo", che ha pensato bene di "bilanciare" i tagli di altre due persone operati nella parte sinistra della foto.
Ognuno delle
55 persone fotografate avrebbe senz'altro da raccontare almeno un episodio esemplare della propria vita. Per mancanza di tempo e di spazio ci limitiamo a citare, a mo' d'esempio, la poetica caratteristica che aveva il ferroviere Galileo Calabri (il secondo da sinistra nella foto a partire dall'alto): nel suo orto in via Venturini, fra le verdure e i fiori aveva "piantato" dei bastoncini con dei cartellini rettangolari dedicati ai vari personaggi famosi della storia italica. Uno dei tanti cartellini recitava: "Onorate l'inarrivabile vena del sommo poeta Dante Alighieri".