ARCHIVIO DEL TEMPO CHE PASSA
COMPIHOBBY

IL QUINTO DA SINISTRA IN ALTO
A cura di Berlinghiero Buonarroti
(L'Oculista n° 17)

Mestieri

Le classi scolastiche nel 1936, anno della foto ricordo che pubblichiamo per la cortesia di Luigina Bacci,  non erano striminzite come quelle d'oggi. Non a caso, allora, c'era il regime fascista che faceva di tutto per far somigliare una famiglia ad una conigliaia, dando incentivi a chi "produceva" più futuri fascisti possibile. Peccato però che dei possibili  cinquanta "soldatini portatori di baionetta" ben 23 siano di sesso femminile, sesso chiaramente inadatto a tale scopo. Il tono militaresco della foto è sottolineato da un particolare che si vede sullo sfondo di sinistra. Un alberello è stato piantato dalle autorità per ricordare un caduto della prima guerra mondiale. Un cartellino attaccato ad una ingabbiatura che protegge il piccolo leccio porta il nome di una vittima della grande guerra. In tutto  18 piccoli lecci formavano un parco della Rimembranza, impiantato nel giardino delle scuole. Alla casa del Fascio una rastrelliera con 18 moschetti intestasti ai 18 caduti ricordavano, a "perenne imperitura memoria",  il sacrificio della vita per la Patria. Nell'ingresso della Casa del fascio  c'era, infine, una lapide con inciso i nomi degli stessi caduti.
L'alto numero degli scolari della foto indica, probabilmente, l'accorpamento di due classi per favorire il risparmio di uno scatto fotografico. Fra gli altri, ci piace ricordare
Dino Guazzini, il quinto da sinistra nella fila in alto: il più biondo di tutti!
La foto non ci dice però che, col suo mestiere di
pizzicagnolo, Dino sarà destinato ad accompagnare il trascorrere della vita di molti di noi. Con la sua gentilezza e il fragore del pane cotto di fresco, con la sua affabilità e il sapore dei primi formaggini "Mio", con la sua modestia e i panini con la profumatissima mortadella da 100 lire l'etto, con la sua cortesia e il profumo delle aringhe d'uova, con la sua paterna benevolenza e il gusto inesplorato della mescita  del primo bicchiere di albana…

Scuola

Fascismo

Retorica militarista fascista

E il fragore del baccalà appoggiato su un ceppo di legno, tagliato alla bisogna e lo sfrigolare della magnesia colorata che si scioglieva in bocca; e  i primi boeri, fantasmatici scrigni dei ghiottoni e i dadi di cioccolata; e i fruttini di marmellata e il frizzare della gazzosa; il lungo biscotto d'anice tirato fuori dal barattolone di vetro, con delicatezza, come se fosse stata la nascita di un bambino e i bastoncini di liquerizia nera come la pece…
Ritorna in mente lo sguardo di Dino dopo l'alluvione del '66 quando, dopo che il negozio aveva preso la via d'Arno, dopo appena un mese, "partì", per miglior vita, anche la madre. L'
Augusta gironzolava dietro al banco, col suo andirivieni e col suo rimasticarsi incessantemente la lingua, che veniva interpretato come il segno della bontà dei prodotti di bottega. Appagava i sensi con la sbocconcellatura del "cacio" o con l'assaggio del tonno sfuso, quando non si trattava di un'oliva sotto ranno (il  famoso guazzo dei Guazzini)… 

Dino Guazzini al suo posto di lavoro  con a fianco la moglie, a cui dobbiamo la cortesia della foto, circondati da uova, baba, cacao, salsicce e nutella.
Sulla destra si vede ancora il vecchio banco della mescita  in alluminio sagomato.
È lì che abbiamo  scoperto il gusto, quasi proibito, dell'albana.

Questi sono i compagni d'avventura con cui Dino ha imparato a far di conto. Così bene, tanto da incastrare il lapis a cavallo dell'orecchio da far la somma senza strumenti, "a mente"…
Da sinistra in piedi, su una panca che non si vede: Fernando Agricoli, Silvano Frangini, Enzo Martino, Mareno Filippini, Dino Guazzini, due ragazzi non riconosciuti, Enzo Cencetti, Chiari, Nello Cencetti, Duilio Torrini, Giannino Cencetti.
In piedi: Riccardo Sieni, Giuseppe Pieraccioni, Luisa Poggi, Milena Tanini, Lina Petroni, Gori, Dilva Cappelli (col vestito scuro), Isola Cappelli, Augusta Martelli, Giuliana Frittelli, Zara Marilli, una ragazza con le trecce non riconosciuta, Cianferoni, Fedora, Baccio Bacci.
Le femmine sedute su una panca: Elena Chelli, Gina Aurani, un'alunna col fiocco non riconosciuta, Francesca Nenci (che ringraziamo per alcune identificazioni), Rosina Guerrini, Loretta Baccetti, un'alunna non riconosc., Marisa Morelli, Rosanna Casini, Milena Fantappiè, Cosi.
Seduti per terra: Renzo Maccianti, un non ricon., Faliero Ballerini, due ragazzi non riconosc., Bruno Melli, un non ricon., "Toto" Buonarroti,  un non riconosc., Fortino Sieni, Dino Tozzi, un non riconosciuto.
Il tutto salvo errori od omissioni.