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I resti visibili della Fornace di Vico, gestita nel '700 dalle Monache della SS. Conce-zione e, dopo la soppressione napoleonica del 1808 delle congregazioni religiose, passata ai frati di S. Maria Novella, che avevano sede nella vicina Fattoria di Paiatici. Il fatto della presenza in zona, anche se non contemporanea, dei frati e delle monache, ha fatto nascere pettegolezzi e illazioni, tramandati dalla tradizione orale, sulla presenza di un sotterraneo che avrebbe collegato, per ragioni certamente diverse dalla comunione della preghiera, i due ordini religiosi di sesso opposto.
Le maestose Gualchieracce di Quintole, ubicate nei pressi degli Archi della Quercia, in riva al fiume Arno in una località che si chiamava Castagneto. Attive nel 1344 sotto la proprietà dei Donati, potenti signori della zona, passarono agli Albizzi nel 1366 che le abbandonarono nel 1498, dopo due disastrose alluvioni subìte. Dopo 400 anni di abbandono sono ancora visibili gli imponenti resti degli edifici e le tracce, nel letto dell'Arno, della pescaia che permetteva di fare affluire l'acqua alla gora. Adiacenti, a valle delle Gualchiere, si trova un imponente muraglione di contenimento delle acque del fiume, alto 3 metri e lungo quasi 200 metri, costruito in epoca successiva, probabilmente per proteggere i campi dall'erosione del fiume.
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